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Novembre 10, 2021

La sostenibilità: la scintilla fondamentale per una nuova cultura aziendale

La sostenibilità è uno dei temi centrali del dibattito pubblico odierno, ma che cos’è esattamente? Il termine sostenibilità identifica la capacità di un processo o di uno stato di mantenersi costante nel tempo, e declinata sul principio dello sviluppo sostenibile indica uno sviluppo “volto a soddisfare i bisogni della generazione presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di far fronte ai propri bisogni”.

Il termine sostenibilità identifica la capacità di un processo o di uno stato di mantenersi costante nel tempo, e declinata sul principio dello sviluppo sostenibile indica uno sviluppo “volto a soddisfare i bisogni della generazione presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di far fronte ai propri bisogni”.

Nel corso degli anni, in ambito ambientaleeconomico sociale, sono andati a definirsi trend e comportamenti che hanno influenzato la sensibilità collettiva nei confronti della sostenibilità e di un modello di sviluppo a lungo termine, che tenga conto contemporaneamente della tutela dell’ambiente, del benessere delle persone e della creazione di valore economico.

Una sensibilità che parte prima di tutto da una consapevolezza, in tutti gli attori economici e sociali, del tema ambientale: non solo per la questione climatica, ma anche per quanto riguarda l’uso delle risorse del nostro pianeta e la sostenibilità sul lungo periodo di alcuni processi industriali, consumi e fonti energetiche. Altrettanto crescente è la consapevolezza da parte dei singoli, come cittadini e persone, di poter contribuire alla sostenibilità ambientale sia direttamente attraverso il cambiamento dei propri comportamenti quotidiani, sia indirettamente attraverso scelte consapevoli di acquisto e consumo. Ma il bisogno di sostenibilità attiene anche alle sfere della disparità sociale. Siamo diventati più sensibili al fenomeno della disuguaglianza economica ed esistenziale, che in alcuni casi porta a destabilizzare la convivenza civile, la formazione del consenso e il rapporto tra Stati e Cittadini. Tutto ciò giunge a noi, imprenditori, manager, lavoratori, cittadini sempre più come qualcosa di immorale, come una priorità da indirizzare nella giusta direzione, soprattutto per garantire alle prossime generazioni un futuro più equo.

Come attori fondamentali dell’economia e della società le aziende hanno iniziato a riflettere e inglobare i principi della sostenibilità nella loro natura

Questa sensibilità che si è formata nell’opinione pubblica è stata raccolta dagli stati nazionali e dalle comunità politiche internazionali, che come diretta conseguenza hanno rilanciato normative, incentivazioni, programmi orientati verso un’ottica di sviluppo sostenibile.

Come attori fondamentali dell’economia e della società le aziende hanno iniziato a riflettere e inglobare i principi della sostenibilità nella loro natura, riorganizzando la propria struttura e rimodulando strategie di mercato e di comunicazione. Secondo Key2People la sostenibilità ha avuto delle fasi diverse: è stata spesso confinata inizialmente in una logica di compliance. Ora le aziende comprendono che c’è davvero una crescente domanda e sensibilità. È cambiato, infatti, il livello di maturità. Da argomentazioni assolutamente verticali si è passati a concetti trasversali, capaci di coinvolgere tutti gli attori in campo: dalla finanza all’impresa, passando per i consumatori stessi. Una rete di attori coinvolti che fa sì che il tema sia oggi multidirezionale, un processo in cui ogni step influenza gli altri.

Il percorso delle aziende verso la sostenibilità tocca ambiti molto diversi fra loro, ma con un obiettivo comune: il benessere dell’ambiente, delle persone e la creazione di valore per gli stakeholder

Questa trasformazione in atto nasce quindi da sentimenti profondi e orientamenti diffusi che influenzano tutte le dimensioni fondanti del “fare impresa”. Viene toccata la dimensione strutturale dell’impresa, con la definizione di nuove strategie di business che accompagnino la trasformazione socio-economica sostenibile, ma anche il lato organizzativo, attraverso la costruzione di sistemi di governance aperti, contributivi, e non burocratici. Avvengono inoltre cambiamenti a livello culturale, con nuovi modelli di leadership di tipo inclusivo, e a livello etico, attraverso una nuova consapevolezza del ruolo sociale dell’Impresa e una nuova coincidenza di interessi e sensibilità tra shareholders e stakeholders. Da non dimenticare la dimensione strettamente tecnologica, data dalla relazione sempre più stringente tra digitalizzazione e sostenibilità da quello tecnologico, e quella invece più propriamente umana, che in direzione della sostenibilità agisce con il superamento delle barriere del gender gap, dell’aging gap e attraverso la definizione di Employee Value Proposition orientate ai temi Diversity & Inclusion.

Per comprendere come la “corsa” alla sostenibilità sta cambiando i modelli di leadership e il capitale umano delle aziende dobbiamo prima indagare come stanno cambiando i loro modelli di business

Key2People ha da sempre offerto consulenza in ambito Human Capital & Organisation, al servizio dei processi di trasformazione dell’impresa. Per il processo di trasformazione verso la sostenibilità l’approccio consiste nel valutare le implicazioni complessive, l’impatto globale che questa trasformazione ha sul capitale umano dell’azienda e agire per allinearlo a vantaggio dell’employer e degli employee. Per comprendere come la “corsa” alla sostenibilità sta cambiando i modelli di leadership e il capitale umano delle aziende dobbiamo prima indagare come stanno cambiando i modelli di business: a che punto sono le aziende a livello di cultura sulla sostenibilità e come la riflettono sul loro modo di lavorare? Per capirlo abbiamo chiesto ai Practice Leader Key2People delle panoramiche sull’impatto della sostenibilità nei settori di riferimento, per vedere come industrie e aziende anche molto diverse tra di loro lavorano verso un obiettivo comune.

Giampaolo Codeluppi, Partner Industry Energy & Utilities di Key2People, ci ha aiutato a focalizzare il cambiamento nel settore delle Energy Utilities. In questo settore occorre ragionare in termini di transizione energetica più che di sostenibilità in senso lato, dove il settore è interessato profondamente su tutte le parti della filiera. Alla base vi è una combinazione di fattori: dall’incremento molto forte della domanda di energia alle norme stringenti sulle emissioni, uniti alla sensibilità delle persone sulla questione energetico/climatica. È cambiato il paradigma dell’energia: da una centralità si è entrati nella rete, dove ogni casa può essere consumo e produzione di energia (prosumer), e non più tutto incentrato su grandi centrali di energia. Nel mercato c’è stato uno spostamento del focus dalla commodity (gas, elettricità), intesa solo come attraverso la sua dimensione di prezzo, a un’offerta più ampia di servizi integrati. Le aziende diventano sempre più consulenti e non semplici fornitori verso i propri clienti (intermedi o finali), educandoli alla sostenibilità e aiutandoli nel processo di transizione energetica. Nelle aziende iniziano ad affacciarsi figure in grado di interpretare questi bisogni dei clienti, che sappiano gestire tutti i nuovi servizi.

Cambia inoltre radicalmente il modello organizzativo: non gerarchico come prima, non verticalizzato ma orizzontalepartecipativo, per mantenere la sicurezza e la funzionalità dell’efficientamento energetico. Con l’ingresso delle rinnovabili (e della loro imprevedibilità) nel mix energetico è diventato imperativo mantenere una flessibilità del sistema energetico per garantire la funzionalità di una rete ampia e sicura. La decentralizzazione del sistema energetico, prima concentrato in pochi assets, richiede molto più controllo in efficienza e sicurezza lungo la rete. Tutto questo si riflette inevitabilmente sui ruoli, grazie anche al progressivo ingresso dell’innovazione tecnologica nel settore energetico, che necessita quindi di ruoli e competenze più forti anche in gestione tecnologica in tutta la filiera e in tutto il territorio.

Le aziende diventano sempre più consulenti e non semplici fornitori verso i propri clienti, educandoli alla sostenibilità e aiutandoli nel processo di transizione energetica.

Una situazione simile avviene nel settore Industry, che abbiamo indagato grazie all’aiuto di Riccardo Scuterini, Partner Industry Industrial di Key2People. Nel settore operano aziende, come quelle siderurgiche, grandi generatrici di CO2, dove la sfida ambientale è molto forte. Per affrontarla sono in atto trend ampi e trasversali, come quelli dell’elettrificazione, dell’efficientamento energetico e dei processi produttivi, dell’introduzione dell’idrogeno, dell’economia circolare. Questi trend legati alla sostenibilità stanno determinando una forte ibridazione dei mestieri, in settore, quello industriale, in cui eravamo abituati a un’estrema parcellizzazione delle competenze. Ora si prospetta una grande trasversalità di mestieri, che porta con sé anche un’estrema interconnessione tra filiere che prima erano invece separate. Si innestano mix virtuosi tra competenze, che diventano trasversali, cambiando inevitabilmente le strategie di scouting e formazione delle competenze.

L’ingresso della sostenibilità nella struttura organizzativa e nei processi in vari settori sta cambiando radicalmente il modo di fare impresa

Se nel settore c’è una forte coscienza della sostenibilità a livello ambientale, c’è ancora poca percezione degli aspetti sociali. Il settore industriale si sta evolvendo molto in questo senso perché nella società c’è molta più sensibilità al tema: le aziende hanno compreso che nel giro di pochi anni, chi avrà fatto i passi più significativi e avrà prodotti migliori riconosciuti dal mercato sarà premiato e avrà un vantaggio sulla concorrenza, cogliendone le opportunità a livello di employer branding e reputazione. Se si applicano i principi della sostenibilità l’azienda cresce nel mercato di valori (fatto di domanda e offerta), diventa più attrattiva nel mercato e favorisce una crescita di offerta, che a sua volta genera una nuova classe di giovani e talenti che da un lato è sensibile alle tematiche di sostenibilità e dall’altro ragiona più in una logica trasversale e dinamica, non parcellizzata, e quindi adatta ai cambiamenti strutturali del settore.

Le aziende che decidono di rendere la filiera più sostenibile non solo sono di maggior appeal per i clienti odierni, ma attirano anche menti, diventando più competitive nel mercato

Questo effetto è ancora più forte nel settore Consumer Goods & Retail, che esploriamo grazie a Francesco Tamagni, Partner in Key2People Industry Consumer Goods & Retail. Le aziende del settore che decidono di rendere la filiera più sostenibile non solo sono di maggior appeal per i clienti odierni, che scelgono sempre di più prodotti sulla base di principi di sostenibilità, ma attirano menti, diventando più competitive nel mercato e attirando progressivamente nuovi clienti. Le aziende che puntano alla sostenibilità prestano attenzione all’utilizzo di materie prime, alla condizione dei lavoratori (soprattutto nel caso di prodotti con manodopera agricola), alle risorse usate per la produzione e l’irrigazione, a investimenti su macchinari più performanti, a interventi sulla sostenibilità del packaging o della catena di distribuzione.

Il cambiamento arriva dall’alto: l’imprenditore che lavora tutti i giorni ai prodotti capisce che questi temi sono importanti, non solo perché ne parlano i giornali ma anche perché ne nota l’impatto diretto sulla sua produzione (pensiamo a una coltivazione distrutta da disastri atmosferici prima mai visti in quella zona, dovuti ai cambiamenti climatici). Gli imprenditori o i manager evoluti del settore Consumer Goods vedono la sostenibilità come un’opportunità, anche per rendere chiara e trasparente la propria filiera. In alcuni casi è la stessa filiera a guidare la transizione, e in altri casi sono i clienti stessi a spingere verso questo cambiamento.

La leadership rappresenta quindi la prima leva su cui lavorare per instillare la sostenibilità nell’azienda. 

Key2People lavora per allineare il modello di leadership dell’azienda e il management (inteso come valori, competenze manageriali, comportamenti organizzativi) a quello culturalmente coerenti con i principi della sostenibilità. Abbiamo visto inoltre come la sostenibilità ridisegni inevitabilmente processi e ruoli, occorre quindi predisporre la struttura organizzativa dell’azienda e i suoi processi core ad una efficace guida del Piano Strategico aziendale orientato alla Sostenibilità. Per farlo serve reclutare figure che siano esperte nel determinato settore e abbiano i propri principi orientati a un organo di compliance/comitato di sostenibilità (fatto da consiglieri indipendenti), oppure formare direttamente questa figura in azienda.

Occorre mappare l’impatto che il tema sostenibilità e i relativi piani aziendali hanno sulle competenze delle risorse, in modo da iniziare un percorso di skill-up al servizio dell’Azienda e della employability delle persone

Per quanto riguarda l’employee value proposition Key2People si occupa di definire e mettere in pratica processi HR ispirati da valori intonati alla sostenibilità, consentendo un sistema di sviluppo delle risorse coerente, attraverso l’identificazione di iniziative D&I e Social che possano caratterizzare una road-map di trasformazione culturale, che sia all’avanguardia su questioni di gender, aging e leadership giovanile. 

Il processo non sarebbe concluso se la sostenibilità non si diffondesse, a catena, dalla leadership alle risorse, sviluppando delle competenze specifiche e trasversali. Occorre mappare l’impatto che il tema sostenibilità e i relativi piani aziendali hanno sulle competenze delle risorse, in modo da iniziare un percorso di skill-up al servizio dell’Azienda e della employability delle persone. 

Solo attraverso un percorso del genere sarà possibile aiutare il radicamento della sostenibilità, per creare una nuova cultura aziendale in linea con la direzione in cui sta andando il mondo.

Il cambiamento nelle aziende, che si riversa a catena dalla leadership al resto dell’azienda
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